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Taci, il cittadino s’informa Maggio 30, 2008

Posted by Babel in alfano, berlusconi, conoscenza, crisafulli, ddl, giornalismo, informazione, intercettazioni, mafia, magistratura, rapine, spazzatura, stupri, terrorismo.
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Nei prossimi giorni il governo presenterà il suo disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche. L’obiettivo iniziale, dichiarato pubblicamente da Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale, era quello di consentire gli ascolti solo nelle inchieste di mafia e terrorismo. Spiegare alle vittime di stupri o rapine che nel loro caso la polizia indagherà senza poter intercettare nessuno, era però difficile. E così ora il cavaliere e il suo fido Guardasigilli, Angelino Alfano, stanno tentando di trovare una mediazione tra il vecchio disegno di legge Mastella (votato da tutta la Camera con solo nove astenuti) e il loro progetto. Come finirà è facile prevederlo: verrà proposta (e approvata) una norma che impedirà la pubblicazione, grazie a multe milionarie e il carcere per i trasgressori, non solo delle intercettazioni non coperte da segreto, ma anche di molti altri atti giudiziari. Non per niente già il disegno di legge Mastella impediva di utilizzare carte tratte da indagini poi archiviate.

La cosa non è grave per i giornalisti. Chi si occupa di cronaca giudiziaria o di giornalismo d’inchiesta vivrà benissimo scrivendo d’altro: magari di piante o di fiori (io vorrei seguire la pallacanestro). È grave invece per gli elettori.

Da una parte verrà di fatto impedito il potere di controllo dell’opinione pubblica sull’attività della magistratura. Se gli atti sulla base dei quali sono state arrestate delle persone non possono essere consultati chi mai potrà fondatamente esercitare il proprio diritto di critica sulle scelte di un giudice? Dall’altra i cittadini non potranno più venire a conoscenza di tutta un serie di comportamenti tenuti dagli eletti che magari non hanno rilevanza penale, ma che certamente sono rilevanti dal punto di vista politico. L’esempio più chiaro è quello di Mirello Crisafulli, il parlamentare del Pd protagonista di un’indagine (poi archiviata), nata da un’intercettazione ambientale (con relativo filmato) di un colloquio tra lui e un capomafia. Con le nuove norme di quei fatti non potrà più parlare nessuno.

La tecnica insomma sarà un po’ quella utilizzata in Campania dai funzionari dell’alto commissariato rifiuti. Lì, come hanno dimostrato proprio le intercettazioni telefoniche contenute nell’ordinanza di custodia cautelare spiccata contro di loro, si piazzava nelle discariche spazzatura non trattata e pericolosa sotto un velo di monnezza resa inerte e profumata con vari additivi chimici. Così i cittadini non si accorgevano di nulla e potevano pensare che i tecnici stessero davvero lavorando per risolvere il problema. C’è voluto un po’, ma adesso i risultati di questo modus operandi sono sotto gli occhi (e il naso) di tutti. Nascondere lo sporco sotto il tappeto, non è mai stata una buona idea. E lo ancor meno se ciò che si vuol far sparire sono le notizie.

Peter Gomez – Voglio Scendere

Campania. J’accuse. Maggio 26, 2008

Posted by Babel in bassolino, camorra, Campania, chiaiano, cittadini, discariche, emile zola, istituzioni, j'accuse, jervolino, napolitano, ordine pubblico, polizia, presidente della repubblica, responsabilità, rifiuti, romiti, stato, verità.
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Signor Presidente della Repubblica Italiana,
permettetemi, grato, per la benevola accoglienza che un giorno avete fatto, di inviarmi la vostra approvazione per mia la raccolta di testimonianze sul precariato, di dirvi che la Vostra stella, se felice fino ad ora, è minacciata dalla più offensiva ed inqualificabile delle macchie. Ma quale macchia di fango sul Vostro nome, stavo per dire sulla Repubblica che rappresentate, soltanto quell’abominevole affare della Campania!
Per ordine di un Consiglio dei ministri, la gestione criminale dello smaltimento dei rifiuti in Campania degli ultimi venti anni è stata trasformata in un problema di ordine pubblico, ignorando la verità e qualsiasi giustizia. È finita, l’Italia ha sulla guancia questa macchia, la Storia scriverà che sotto la Vostra presidenza non è stato punito questo crimine sociale. E poiché è stato osato, oserò anche io. La verità, la dirò io, la chiederò io, poiché ho promesso di dirla e di cercarla, se la giustizia, regolarmente osservata non la proclamasse interamente. Il mio dovere è di parlare, non voglio essere complice. Le mie notti sarebbero abitate dallo spirito delle persone innocenti che espiano colpe non loro. Ed è a Voi signor Presidente, che io griderò questa verità.
Per prima cosa, la verità sulle discariche dei rifiuti industriali delle aziende del nord Italia sepolte in discariche abusive dalla Camorra. La verità sull’aumento dei tumori nel triangolo della morte di Nola, Acerra e Marigliano. La verità sulle sostanze radioattive, sui rifiuti cancerogeni scaricati alla luce del sole, in modo incessante, con i camion, dove le autorità non potevano non sapere. Emma Marcegaglia stanzi un fondo della Confindustria per la bonifica a carico delle aziende che hanno inquinato la Campania, se così non fosse, sia lo Stato a ricercare i responsabili, a liquidare le loro aziende e destinare i proventi a un Commissariato sotto la Sua autorità.
Per seconda cosa, la verità sulle connivenze tra la Camorra e le istituzioni in Campania, sulla gestione dei politici che hanno devastato la Sua regione in questi anni, sulle assunzioni clientelari, sulle coperture di partito bipartisan, sulla mancata destituzione del Presidente della Regione Antonio Bassolino, sotto processo per il ruolo di commissario per l’emergenza rifiuti insieme a Pier Giorgio Romiti, ex amministratore delegato della Impregilo e ad altri nomi eccellenti. La verità sulla mancata destituzione di Rosa Russo Jervolino, sindaco di Napoli, alla quale si può imputare, senza ombra di dubbio, una totale incapacità come amministratrice per l’emergenza rifiuti. La verità sulla mancata ricerca dei responsabili delle decine di società di smaltimento dei rifiuti, così vicini ai politici e per questo inamovibili. La verità sulla loro mancata sostituzione di fronte all’evidenza del disastro annunciato.
Per terza cosa, la verità sui fondi europei, sui miliardi di euro destinati alla Campania in questi molti anni. La verità sul loro ammontare, sulla loro destinazione, sul loro utilizzo, su chi li ha gestiti, sui depuratori non funzionanti e, forse, neppure avviati, sulle bonifiche dei siti inquinati mai portate a termine, sulle strutture inesistenti per la raccolta differenziata, sugli impianti per il riciclo di carta, vetro, plastica che dovrebbero esserci, ma non ci sono.
Solo dopo l’accertamento di queste verità, si potrà procedere a porre sotto segreto di Stato le discariche, a militarizzare la Campania, a inviare la Polizia contro i cittadini, anche a manganellarli, se necessario. Solo dopo l’accertamento di queste verità si potrà pretendere dai campani un comportamento rigoroso, ispirato alla correttezza civile senza alcuno sconto verso le Istituzioni e verso la propria coscienza. Solo dopo l’accertamento di queste verità, caro Presidente, solo dopo la cacciata dei primi responsabili politici dello sfascio, si potranno chiedere sacrifici ai cittadini, prima si devono porgere loro le scuse dello Stato che non ha saputo proteggerli e che oggi li criminalizza.
Quanto alla gente che accuso, non ho contro di loro né rancore né odio. Sono per me solo entità, spiriti di malcostume sociale. E l’atto che io compio non è che un mezzo per accelerare l’esplosione della verità e della giustizia. Ho soltanto una passione, quella della luce, in nome dell’umanità che ha tanto sofferto e che ha diritto alla felicità. La mia protesta infiammata non è che il grido della mia anima.
Vogliate gradire, signor Presidente, l’assicurazione del mio profondo rispetto.” Beppe Grillo

Lettera liberamente ispirata a “J’accuse” di Emile Zola.

—-> Segui gli avvenimenti di Chiaiano su Meetup Napoli. Clicca.

Quel maledetto 23 Maggio di 16 anni fa Maggio 23, 2008

Posted by Babel in 23 maggio 1992, capaci, falcone, giustizia, legalità, mafia, palermo, strage.
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Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini. Giovanni FALCONE

1991 – Staffetta Maurizio Costanzo Show – Sammarcanda. In studio, tra gli altri, Giovanni Falcone. Prende la parola un giovane Totò Cuffaro.

“Sicurezza” ad personam Maggio 20, 2008

Posted by Babel in ad personam, berlusconi, corruzione in atti giudiziari, david mills, decreto, sicurezza.
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La tentazione era troppo forte per resistere… ed eccola nel decreto “sicurezza”

Il segreto di Stato sull’energia Maggio 19, 2008

Posted by Babel in asl, centrali nucleari, decreto, discarica, gazzetta ufficiale, inceneritori, informazione, prodi, rigassificatori, scorie nucleari, segreto di stato, spazzatura, termovalorizzatori, veltrusconi, vigili del fuoco.
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I siti per il deposito delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori potranno essere coperti da segreto di Stato. Lo prevede il decreto entrato in vigore il primo maggio, quindi del governo Prodi.
Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 aprile 2008, numero 90. Prevede che: “Nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento”.
“Le amministrazioni non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno, comunque, facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione”.
“Sono suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le cose attinenti alle materie di riferimento”.
L’articolo 261 del Codice penale prevede per chi rivela un segreto di Stato una pena non inferiore ai cinque anni di reclusione.
Se un sindaco dovesse divulgare ai suoi cittadini l’esistenza di una discarica di scorie nucleari nel suo comune finirebbe in galera. Se un sindaco non informasse i cittadini tradirebbe il suo mandato nei loro confronti.
I nostri dipendenti ci trattano come dei sudditi. Se la nostra volontà non coincide con la loro cambiano le leggi, impongono il segreto di Stato sui rifiuti tossici, sulle centrali nucleari. Gli altri Paesi hanno il segreto sulla sicurezza nazionale, sulle basi militari. Noi abbiamo il segreto di Stato sulla spazzatura, su chi ci avvelena, sulle sue motivazioni, sui suoi interessi.
Le centrali nucleari non sono una soluzione per l’energia. I maggiori esperti mondiali sono d’accordo e attraverso il blog raccoglierò le loro testimonianze. Gi inceneritori non sono una soluzione per lo smaltimento dei rifiuti. I maggiori esperti mondiali sono d’accordo e attrraverso il blog raccoglierò le loro testimonianze.
Il cittadino ha il diritto di essere informato sulle scelte dei suoi dipendenti. Prodi ha firmato il decreto, Veltrusconi lo userà, ma i cittadini non rimarranno a guardare.
Libera informazione in libero Stato.

Fonte

I fatti di Villabate Maggio 17, 2008

Posted by Babel in boss, campanella, forza italia, la loggia, mafia, mandalà, micciché, peter gomez, provenzano, schifani, senato, sicula brokers, travaglio, udeur, villabate.
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Peter Gomez – Voglio Scendere

Credo che in questi giorni sia stata fatta molta confusione tra fatti e notizie. I fatti sono fatti, ma non tutti i fatti sono notizie. Nei miei cassetti conservo documenti, verbali d’interrogatorio, appunti di colloqui con fonti confidenziali e persino interviste, che non ho mai pubblicato. E che probabilmente non pubblicherò mai.

Parte di quell’archivio, accumulato da me come da ogni buon giornalista in anni di lavoro, di tanto in tanto si rivela però utile. A distanza di tempo dalla scoperta di un primo elemento di per sé ambiguo, apparentemente incredibile, o da solo non interessante o non verificabile, capita a volte che se ne trovi un altro che fa vedere le cose in maniera diversa. E allora ciò che inizialmente era (a mio sindacabile avviso) non pubblicabile, all’improvviso lo diventa. Nasce (anche così) una notizia.

Dicevamo che i fatti apparentemente incredibili e non riscontrati non sono notizie. È quindi scorretto deontologicamente citarli sui giornali scrivendo subito dopo, «ma io non ci credo». E soprattutto non si deve farlo se la verifica o il tentativo di verifica è semplice: se li si cita, senza alzare il telefono o perderci qualche ora o giorno di lavoro, si mette semplicemente in circolazione un veleno, non una notizia.

Uno dirà: ma allora perché avete scritto di Schifani, visto che i suoi rapporti con personaggi poi condannati per mafia, non hanno nemmeno portato all’apertura di un’inchiesta giudiziaria nei suoi confronti? Semplice: perché, nonostante che su parte di quelle storie Schifani sia stato ascoltato come testimone già nel ’99, l’intera vicenda non è affatto chiara. E proprio la mancanza di chiarezza fa diventare tutta la questione una notizia ancora più grossa: Schifani, lo ricordo, non è un privato cittadino, ma è un senatore e ora è addirittura la seconda carica della Repubblica.

Lasciate perdere la Sicula Brokers, la società creata nel ’79 che tra suoi soci oltre a Schifani aveva anche altri personaggi poi condannati per mafia, e concentratevi su Villabate, il paese del quale Nino Mandalà (uno degli ex soci di Schifani) diventa reggente intorno al 1994 dopo una sanguinosa guerra tra cosche.

Qui, nel 1995, Schifani ottiene una consulenza in materia amministrativo-urbanistica. Quella consulenza, visto il contesto, è già di per se interessante dal punto di vista giornalistico. Ma lo diviene ancor di più se si considera che intorno alla sua genesi esistono almeno quattro versioni.

La prima è quella di Mandalà che intercettato dai carabinieri confida nel 1998 a un altro uomo d’onore di avergliela fatta ottenere lui, su richiesta del senatore Enrico La Loggia. La seconda è quella di La Loggia che, sentito come teste, dice sostanzialmente: è vero la consulenza a Schifani l’ho fatta avere io, ma non ricordo se ciò è avvenuto in seguito a una mia richiesta presentata al sindaco di Villabate (nipote di Mandalà ndr) o se io ho richiesto l’intervento di Gianfranco Micciché, allora coordinatore di Forza Italia. Il problema, secondo La Loggia, era quello di risarcire Schifani dei mancati guadagni causati dal tempo perso nell’attività politica, visto che sarà eletto solo nel 1996.

La terza versione è quella di Schifani che invece dice di aver ottenuto il lavoro da solo, semplicemente proponendosi al sindaco nipote del boss. Poi c’è la quarta versione. Recentissima: addirittura del 2006. Quella del pentito Francesco Campanella, l’ex segretario dei giovani dell’Udeur che falsificò la carta d’identità utilizza da Bernardo Provenzano per andare in Francia a farsi operare. Campanella dice: ha ragione Mandalà, la consulenza a Schifani è arrivata grazie a lui. E poi ci mette un carico da novanta: scopo dell’intervento di Schifani (e di La Loggia) era quello di disegnare assieme a un progettista loro amico un piano regolatore di Villabate che assecondasse i voleri del boss Mandalà. Secondo Campanella, anzi, proprio Mandalà (che potrebbe benissimo aver mentito) sosteneva che Schifani e La Loggia si erano accordati perché parte della parcella destinata al progettista fosse girata a loro.

A questo punto dovrebbe essere chiaro per tutti che questa è una storia da raccontare sui giornali. E anche da approfondire, visto che molti dei personaggi coinvolti non sono ancora stati intervistati, e non tutti i documenti amministrativo-urbanistici dell’epoca sono stati esaminati. In un uno degli elementi del titolo (titolo, occhiello e sommario) un quotidiano, per necessità di sintesi, parlerebbe probabilmente di «rapporti di Schifani con il boss», o forse di «amicizie e relazioni pericolose», anche perché Mandalà ha sostenuto in aula che Schifani e La Loggia parteciparono al suo matrimonio. La notizia insomma è diventata tale grazie al lavoro, all’esperienza che ti ha permesso di valutare il contesto, e alla ricerca. Non è nata da una soffiata anonima (che pure può benissimo essere uno spunto), mandata in stampa senza alcuna verifica.

Detto questo quello che sta accadendo oggi a Marco credo che sia per tutti semplice: «Quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore», diceva Paul Valery. Ma noi, finché lo si potrà fare, cercheremo di continuare a ragionare.

Ischia: PCB nel mare – DIODATO (AN):”Disastro ambientale senza precedenti” Maggio 14, 2008

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Quanto denunciato dal Comitato Vivere a Lacco Ameno a proposito dell’inquinamento dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno causato dall’Enel ha dell’incredibile – ha affermato Pietro Diodato. Tonnellate e tonnellate di Policlorobifenili, Idrocarburi Policlici Aromatici ed Alchil benzene-lineare hanno prodotto un disastro ambientale senza precedenti , se si esclude il terremoto di Casamicciola, e pari soltanto a quello dell’Arenile ed al tratto di mare di Coroglio, i cui effetti difficilmente potranno essere cancellati in tempi brevi.
I PCB sono per tossicità, nei confronti dell’uomo e dell’ambiente, tra gli inquinanti più pericolosi in quanto producono all’uomo gravissimi danni alle vie respiratorie ed al sistema cardiovascolare – ha continuato Diodato – al punto che l Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) di Lione li ha classificati come agenti cancerogeni per l’uomo.
Lascia sconcertato il comportamento della Capitaneria di Porto Circolare Ischia, istituzionalmente preposta alla protezione ed alla tutela dell’ambiente marino, che anziché bloccare immediatamente il rilascio degli inquinanti in mare, ha consentito che l’Enel per oltre 180 giorni inondasse la riserva marina, le spiagge e le praterie di Posidonia di un incredibile quantità di olio fluido. La stagione balneare è oramai alle porte. E’ impensabile che anche quest’anno migliaia e migliaia d’ignari cittadini possano continuare – così come è avvenuto lo scorso anno – ad immergersi in un mare di pericolosi composti chimici ed agenti cancerogeni – ha concluso Pietro Diodato. Su questi temi ho richiesto la convocazione immediata della VII Commissione e coinvolto gli assessori all’Ambiente, al Turismo, alla Sanità, alle Attività Produttive con la speranza di avere immediate risposte, altrimenti non mi resterà altro da fare che trasmettere l’intero fascicolo alla Procura della Repubblica.

Comunicato Stampa Pietro Diodato

(altro…)

IL GRUPPO “AMICI DI BEPPE GRILLO DELL’ISOLA D’ISCHIA” Sotto l’attacco dell’avv. Antonios Antoniadis Maggio 14, 2008

Posted by Babel in amici di grillo, il golfo, isola d'ischia, meetup.
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Con il presente comunicato “Gli Amici di Beppe Grillo dell’Isola d’Ischia” intendono smentire con forza, qualsiasi insinuazione riguardo ad eventuali spaccature in seno al Gruppo invitando chiunque a testare la democraticità dello spazio messo a disposizione di tutti, purché si abbia come unico criterio ispiratore del proprio agire, un amore incondizionato ed indiscutibile per Ischia e per le sue inesauribili risorse.

La gestione di uno spazio pubblico, aperto all’accesso di chiunque voglia liberamente esprimere le proprie opinioni in merito alle principali problematiche isolane, richiede forme di autocontrollo che evitino usi dannosi e tentativi palesi di propaganda della propria persona più che del Gruppo in sé.

L’avv. Antoniadis (“Il Golfo” del 11 maggio 2008 pag. 13) scrive di uno spaccamento in seno al gruppo degli “Amici di Beppe Grillo dell’Isola d’Ischia”, ma dimostra invece e in modo efficace con il proprio comportamento, che l’intento di alcuni avventori della Rete, non è quello di contribuire ad una comune causa, ma di cercare visibilità e consensi, approfittando anche dell’impegno volontario di persone che hanno a cuore unicamente il bene dell’ Isola.

L’avv. Antoniadis, ha abusato dello spazio a disposizione e delle possibilità comunicative offerte dal Meetup, con interventi scomposti ed irriverenti verso e contro persone che non hanno usato censure o limitazioni nei confronti di nessuno. Nonostante innumerevoli inviti pubblici e privati, miranti a mantenerne la fattiva presenza nel Meetup, con un’adesione alle regole e un certo ordine nell’utilizzo del forum, l’avv. Antoniadis ha continuato ad occuparne lo spazio con l’apertura di sempre nuove discussioni vertenti su un tema improprio e a titolo personale, ben lontano dalle tematiche di natura sociale e di carattere pubblico oggetto delle discussioni quotidiane.

L’avv. Antoniadis non è stato mai espulso dal blog, ma ha scelto di ritirarsi dopo una serie di scuse presentate e poi ritirate e improvvisi e violenti nuovi attacchi al Gruppo. Tali circostanze sono riscontrabili sul blog al seguente indirizzo http://beppegrillo.meetup.com/160 così come è certificabile la falsa identità del “tale Mario” citato nell’articolo in questione.

Con questa comunicazione che sarà l’unica e l’ultima sull’argomento, il Gruppo degli “Amici di Beppe Grillo dell’Isola d’Ischia” intende esprimere anche la profonda delusione per il comportamento di una persona che per età ed esperienza avrebbe potuto apportare preziosi insegnamenti al Gruppo stesso e dare esempio di equilibrio ed equità. Il Nostro Gruppo da questa esperienza ha certamente imparato qualcosa.
Quindi: ‘Grazie, avv. Antoniadis.’

Gli Amici di Beppe Grillo dell’Isola d’Ischia
http://beppegrillo.meetup.com/160

Mistero a Ischia Maggio 10, 2008

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Mistero a Ischia
di Francesca Ghidini (Rai)

Italia. A Ischia si rompe un cavo elettrico ad alta tensione, esce dell’olio sulla spiaggia e va a mare. Le analisi rivelano la presenza di policlorobifenili con valori superiori alla norma. Ma è giallo: non si riesce a dimostrare che l’inquinamento sia collegato al cavo elettrico.

GUARDA IL VIDEO

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V2 DAY 2008 LA RACCOLTA delle FIRME PER INDIRE TRE REFERENDUM CONTINUA NEL MESE DI MAGGIO ANCHE SULL’ISOLA D’ISCHIA Maggio 7, 2008

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“Gli Amici di Beppe Grillo dell’Isola d’Ischia” e la Lista Civica “Amici di Grillo per Forio” invitano a firmare per l’indizione di tre referendum

“..Il Cittadino informato può decidere, il cittadino disinformato “crede” di decidere. Disinformare è il miglior modo per dare ordini. Si raccoglieranno le firme per tre referendum abrogativi: l’abolizione dell’ordine dei giornalisti di Mussolini, presente solo in Italia, la cancellazione dei contributi pubblici all’editoria, che la rende dipendente dalla politica e l’eliminazione della legge Gasparri sulla radiotelevisione, per un’informazione libera dal duopolio partiti-Mediaset.” Beppe Grillo

Sono queste le parole che definiscono i motivi della raccolta delle firme nel V2Day del 25 aprile 2008.
I tre referendum che verranno proposti sono:

1) ABOLIZIONE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI
L’ordine dei giornalisti di Mussolini ha creato una casta auto-referenziale. Informare è un diritto di tutti.

2) ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO ALL’EDITORIA
Il finanziamento pubblico all’editoria costa un miliardo di euro all’anno. I politici pagano gli editori per poterli usare e controllare.

3) ABOLIZIONE DELLA LEGGE GASPARRI
In nessuna democrazia del mondo una legge vergognosa come la Gasparri consegna le televisioni a un gruppo privato come Mediaset e ai partiti. L’informazione va restituita ai cittadini.


E’ possibile firmare, presentandosi muniti di un documento di identità valido:
– all’Ufficio Anagrafe del Comune di Ischia dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle 13:00 e dalle ore 17:00 alle 18:30
– all’Ufficio Anagrafe del Comune di Forio dal lunedì al venerdì dalle ore 09:30 alle 13:30 e il giovedi anche dalle ore 17:00 alle 19:00.

L’ultimo giorno della raccolta firme sarà VENERDI 30 MAGGIO 2008.

Amici di Beppe Grillo dell’Isola d’Ischia