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PCB: Nonostante gli annunci, dei risultati dell’Asl Napoli 2 ancora neanche l’ombra novembre 16, 2008

Posted by Babel in analisi, area marina protetta, arpac, asl napoli 2, cnr, decreto legislativo 152/06, Decreto Ministeriale 367/2003, generazione attiva, idrocarburi, il golfo, inquinamento, ipa, isola d'ischia, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno d, lacco ameno, mare, mario sprovieri, pcb, regno di nettuno, salute.
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Quello che segue é il testo inviato al quotidiano Il Golfo questa mattina con preghiera di pubblicazione.

Gentile Direttore,
Come ricorderà lo scorso 17 Settembre Generazione Attiva aveva diramato un comunicato perché preoccupata dal fatto che nonostante avesse richiesto all’Asl Napoli 2 già da tempo i risultati analitici e dettagliati di IPA e PCB e ALCHILBENZENE LINEARI nei pesci questi non fossero mai stati ricevuti al posto di rassicurazioni generiche circa la “non significatività dei livelli riscontrati nei pesci”. Il nostro comunicato terminava con la seguente interrogazione: “perché, se tutto è nella norma e i livelli di contaminazione da PCB nei pesci non sono significativi l’Asl Napoli 2 non rende pubblici e consultabili i risultati analitici e dettagliati di queste analisi inviandoli a Generazione Attiva? Cosa osta a ciò? Si potrebbe così almeno rassicurare definitivamente la popolazione su uno dei numerosi e preoccupanti aspetti che gravita intorno alla vicenda dell’inquinamento da PCB delle acque dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.”
Tutto ha taciuto da allora per circa un mese e mezzo, fino a quando, lo scorso 30 Ottobre, a pagina 12 del Suo Quotidiano “Il Golfo” è apparso un comunicato dell’Asl Napoli 2 che chiamava in causa anche Generazione Attiva dal titolo “Il pescato nel mare di Ischia non è a rischio PCB”.
Con quel comunicato l’Asl Napoli 2 dichiarava di aver inviato la “sintesi dei dati delle analisi effettuate” a Generazione Attiva che aveva richiesto le analisi. Nel comunicato diramato dall’Asl si leggeva inoltre che erano stati effettuati “prelievi di diverse specie di pesci, in diversi luoghi” che “le analisi sono state effettuate presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici”, che non ci fosse “alcun rischio per la salute pubblica” e che “nella QUASI totalità dei casi non sono state rinvenute nella maniera più assoluta tracce di PCB”. “In soli due casi” l’Asl affermava che “le tracce sono state considerate rilevabili” ma “al di sotto dei livelli di attenzione fissati dalle normative”. Ancora che la mancanza di notifica alla Procura da parte dell’Istituto Zooprofilattico confermava secondo l’Asl, l’assenza di agenti inquinanti dannosi per l’uomo e che il silenzio dell’Asl Napoli 2 sulla questione era stato determinato dalla “massima prudenza”. Confermava poi come le analisi fossero state effettuate “su richiesta di Generazione Attiva” (datata Gennaio 2008) “e non di altra autorità”.
Quest’ultima è a nostro avviso una cosa grave visto che la stessa Agenzia Regionale per l’Ambiente Campania (ARPAC) aveva rilevato, già nell’Agosto 2007 i valori di PCB totali presenti nell’acqua del mare di Lacco Ameno come 0,112 µg/L (zero virgola centododici microgrammi per litro) (rapporto di prova 200704583-001 inviato il 13 Settembre al Sindaco di Lacco Ameno; Ufficio Territoriale di Governo area V Bis di Napoli; Regione Campania Area Ecologia Tutela dell’ambiente disinquinamento protezione civile; Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Protezione Civile – servizio rischio ambientale; Giunta Regionale della Campania Assessorato alle Politiche Ambientali ciclo integrato delle acque, difesa del suolo, parchi e riserve naturali; allegato alla comunicazione avente ad oggetto “segnalazione di presunto danno ambientale a seguito di fuoriuscita di olio, contenente policlorobifenili (PCB) da 1 dei 4 cavi ad alta tensione ENEL del collegamento sottomarino Cuma – Lacco Ameno.”)
Nel comunicato pubblicato su Il Golfo lo scorso 30 Ottobre l’Asl Napoli 2 “ribadendo la disponibilità dei servizi al dialogo con cittadini e associazioni” invitava ad agire in futuro “con la massima prudenza, avendo fiducia nelle istituzioni”. Seguiva infine “il conto”, con l’importo della presunta spesa delle 13 analisi effettuate che ammonterebbe a 13mila Euro e, ancora una volta, si invitava ad una “riflessione, prima di lanciare allarmi che possono rivelarsi ingiustificati”.
Evidentemente, se l’Asl Napoli 2 prese in considerazione la richiesta di Generazione Attiva ciò era dovuto al fatto che questa fosse tutt’altro che un “allarme ingiustificato” ma, al contrario, si trattava di richiesta dettagliata contenente riferimenti a fatti e documentazioni concrete come il preoccupante rapporto dell’Arpac 200704583-001 che aveva rilevato presenza di inquinanti PCB totali pari a 0,112 µg/L, ben 1860 (milleottocentosessanta) volte superiori al valore di 0,00006 µg/L previsto come standard di qualità ambientale per le acque superficiali dal Decreto Ministeriale 367/2003 Tab 1.10 Gazzetta Ufficiale n. 5 dell’8 Gennaio 2004.

Considerato inoltre che:

– I PCB sono inquinanti inseriti anche nel D.Lgs. 152/06 parte terza allegato 1 come parametri aggiuntivi da monitorare delle acque superficiali  (pagina 190 gazzetta ufficiale n. 88 del 14 aprile 2006 tabella 1/B al punto 11);
– Come specificato nelle note alla tabella 1/B il loro semplice ritrovamento, doveva essere per legge segnalato dalle regioni al Ministero dell’Ambiente “per l’immediata predisposizione di un Decreto che determinerà i limiti di concentrazione da rispettare nelle more delle determinazioni dei medesimi da parte dei competenti organi comunitari” (pagina 190 D.Lgs. 152/06);
– Per consuetudine in questi casi si fa riferimento alle disposizioni legislative precedenti, nello specifico alla soglia massima contenuta nel decreto ministeriale 367 del 2003 come confermato dal Dott Mario Sprovieri, Ricercatore dell’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC) del CNR di Napoli nell’intervista rilasciata al settimanale “Il Salvagente” del 31 Gennaio-7 Febbraio 2008 proprio sul caso dell’inquinamento da PCB nel mare dell’Isola d’Ischia;
– Viste le caratteristiche del bioaccumulo negli organismi marini i valori di PCB aumentano in maniera esponenziale rispetto alla concentrazione rinvenuta nelle acque.

Alla luce di quanto sopra Generazione Attiva ritiene che la salute umana non possa essere oggetto di valutazione economica perché di un valore inestimabile e che davanti anche ad un solo campanello di allarme, per il vigente principio di precauzione, i primi a muoversi dovrebbero essere le stesse Autorità finanziate con i soldi della collettività per tutelare gli interessi di quest’ultima soltanto.

Teniamo infine a precisare e rendere noto che ad oggi 15 novembre 2008, nonostante gli annunci dell’Asl Napoli 2 GENERAZIONE ATTIVA NON E’ STATA ANCORA MESSA A CONOSCENZA DEL DETTAGLIO DELLE ANALISI EFFETTUATE.

Grazie per l’ospitalità
Distinti Saluti

Generazione Attiva
Ass Naz Indipendente in difesa dei Cittadini e dei Consumatori
www.generazioneattiva.it

– I post precedenti sul tema.

L’ultimo post sul tema.

VIDEO: 10 Maggio 2008 – TGR MEDITERRANEO “Mistero a Ischia” di Francesca Ghidini. Il Video

VIDEO: Aprile 2008 – RAINEWS24 “Ischia, un mare di guai” inchiesta di Flavia Paone. Il Video

PCB: l’On Diodato chiede risposte a Bassolino e Ganapini con una nuova interrogazione settembre 23, 2008

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23/09/2008: La posa delle “conchiglie di Ghisa” in Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” (o di Nessuno?!?)

Isola d’Ischia (NA) – Nonostante il silenzio assordante dei vertici dell’AMP Regno di Nettuno, dei 6 Sindaci dell’Isola d’Ischia, delle Associazioni Ambientaliste (e chi più ne ha più ne metta…) Non cala l’attenzione e l’interesse dell’On Regionale Pietro Diodato sul caso dell’inquinamento da PCB nel mare dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”. Nell’attesa che Bassolino e Ganapini si decidano a rispondere all‘interrogazione urgente a risposta scritta dello scorso 5 Agosto (figurarsi se non fosse stata urgente), che l’Asl Napoli 2 renda pubblici i risultati analitici e dettagliati delle analisi sui pesci, vista la gravità della situazione, con l’avvio dei lavori commissionati dall’Enel per la “messa in sicurezza” dei cavi sottomarini con la posa di “anelli di ghisa” sul fondo marino dell’Area Marina “Protetta” Regno di Nettuno (si veda foto in testa). Per questi motivi oltre che per quelli a tutt’oggi rimasti senza risposta l’On Diodato ha presentato quest’oggi una nuova interrogazione urgente a risposta scritta al Presidente della Giunta Campana e all’Assessore Regionale all’Ambiente. Qui di seguito il testo dell’interrogazione.

https://i0.wp.com/www.retesei.com/wp-content/uploads/STEMMA%20REGIONE.jpg

Giunta Regionale della Campania
Gruppo Consiliare
Alleanza Nazionale

Napoli, 23 Settembre 2008

Pt. 191

INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA E ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE

Il sottoscritto Pietro Diodato, consigliere della Regione Campania, premesso che:

con l’ordinanza n° 60/2008 a firma del Comandante Gabriele Bonaguidi dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia comunicava che la Società Prysmian Cavi e Sistemi Energia S.r.l. di Milano avrebbe provveduto ad eseguire dei lavori di riparazione del cavo sottomarino n°2 Cuma-Ischia per conto della società Enel S.p.A. dal 20.09 al 20.10.2008 nello specchio d’acqua antistante la spiaggia denominata Suor Angela nel Comune di Casamicciola Terme in piena area protetta;

i lavori preannunciati consisterebbero nella posa di diverse “conchiglie” in lega metallica (ghisa) nell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” istituita con Decreto Legge pubblicato sulla G.U. del 10.04.2008. Ecosistema indicato come “habitat prioritario” nell’allegato I della Direttiva Habitat (Dir. N° 92/43/CEE);

tale episodio è soltanto l’ultimo di una serie di palesi violazioni alla legge 6 Dicembre 1991, n. 394. L’articolo 19, comma 3, di predetta legge vieta tassativamente qualsiasi attività che possa causare modifiche o irreversibili distruzioni dell’area marina protetta e delle finalità istitutive del’area;

nel tratto di mare tra l’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” e Lacco Ameno più volte si sono riversati quantità incredibili di idrocarburi, di fluidi isolanti contenenti PCB (verbale del Comune di Lacco Ameno prot. 9186 del 10 Luglio 2008) e di Alchilbenzeni lineari, senza che si sia riusciti fino ad oggi ad accertare, per un incredibile gioco a rendere inaffidabili gli esiti degli esami chimici dell’acqua, le eventuali responsabilità dell’Enel;

nell’intento di dare alla vicenda una conclusione che renda finalmente giustizia ai cittadini di Lacco Ameno e ristabilisca i parametri ambientali alterati dal ripetuto inquinamento delle acque, interroga il Presidente della Giunta della Regione Campania e l’Assessore all’Ambiente per conoscere se risponda al vero che:

1. I 4 cavi elettrici ad olio fluido in esercizio tra Cuma e Lacco Ameno siano privi della prevista autorizzazione regionale per l’esercizio di una linea elettrica a 150mila Volt;

2. l’ingegnere Angelo Caggiano dell’Amministrazione Provinciale di Napoli, Settore Ambientale, Direzione Tutela e Monitoraggio delle Acque – difesa suolo e demanio idrico abbia (verbale n. 9186 del 10.07.2008 del Comune di Lacco Ameno) sostenuto che i quattro cavi in questione risultano essere privi della concessione demaniale per il loro posizionamento nel tratto di mare tra Cuma e Lacco Ameno;

3. siano state adottate metodiche e prelievi che a tutt’oggi non hanno reso possibile l’accertamento delle responsabilità del pericolosissimo inquinamento del tratto di mare tra l’Area Protetta ed il Comune di Lacco Ameno;

4. quali iniziative intendano adottare affinché siano:

a) attivati adeguati interventi di bonifica dello specchio d’acqua ischitano interessato dall’inquinamento da PCB e Alchilbenzeni lineari;

b) rispettate le normative inerenti alle concessioni demaniali e dei titolo abilitativi all’esercizio in area marina protetta;

c) rimosse le opere di provata pericolosità e d’inquinamento marino in area marina protetta.

On. Pietro Diodato

PCB: PERCHE’ L’ASL NAPOLI 2 NON RENDE PUBBLICI I RISULTATI DETTAGLIATI DELLE ANALISI EFFETTUATE SUI PESCI? settembre 17, 2008

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Ischia (NA) – 17 Settembre 2008 – Sono passati ormai diversi mesi da quando lo scorso Gennaio 2008 Generazione Attiva, Associazione nazionale indipendente in difesa dei cittadini-consumatori presieduta da Andrea D’Ambra era stata la prima ed unica associazione ad aver scritto all’Asl Napoli 2 per richiedere la “verifica dei livelli di PCB (policlorobifenili), IPA (idrocarburi policromatici) e alchil benzene lineari, presenti nei prodotti ittici provenienti dalle zone di mare intorno all’isola d’Ischia a seguito di inquinamento ambientale di  PCB”.
La stessa richiesta venne sollecitata una seconda volta in data 24 Marzo dopo che, trascorsi due mesi dalla prima richiesta non era giunta alcuna notizia da parte dell’Azienda Sanitaria Locale Napoli 2.
Il 4 Aprile finalmente arrivava una prima risposta, a firma del Dott. Achille De Rosa del Dipartimento Prevenzione Asl Napoli 2, Unità Operativa Ispezione e Vigilanza dei prodotti della pesca con la quale, si informava l’Associazione: – di aver effettuato presso il mercato all’ingrosso di Pozzuoli prelevamento di campioni di prodotti ittici “pescati nelle zone di mare intorno all’isola d’Ischia; – che dagli esiti dei campioni prelevati in data 15 Gennaio 2008 è emerso che i livelli di contaminazione riscontrati “non sono significativi, come confermato anche dal Dott Gallo del Dipartimento di Chimica dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici che ha svolto le indagini analitiche;
– che in data 11 Marzo 2008, al fine di monitorare l’andamento di questi contaminanti l’Asl Napoli 2 aveva provveduto al prelievo di altri campioni di pescato catturato nelle zone di mare intorno all’isola d’Ischia “i cui risultati a tutt’oggi non sono ancora noti”.
Dopo un mese, il 9 Maggio, con una nota a firma del responsabile del dipartimento prevenzione dell’unità veterinaria dott. Massimo Barbato l’Asl Napoli 2 scriveva a Generazione Attiva che il risultato delle analisi era “favorevole”.
Tenendo conto che all’Associazione non sono pervenuti né i risultati analitici e dettagliati dei campioni prelevati in data 10/01/2008 da cui secondo l’Asl Napoli 2 sarebbe emerso “che i livelli di contaminazione riscontrati non sono significativi” quelli dei campioni prelevati in data 11/03/2008 di pescato catturato nelle zone di mare intorno all’Isola d’Ischia i cui i risultati in data 04/04/2008 “non erano ancora noti” Generazione Attiva ha per questi motivi chiesto ai sensi della Legge 241/1990, in data 10 Maggio 2008, di poter accedere ai risultati analitici e dettagliati di tutte le analisi che sono state finora effettuate (10/01/2008; 11/03/2008 nonché altre eventualmente effettuate successivamente a tali date).
Da allora l’Asl si è limitata soltanto lo scorso 16 Giugno 2008 ad una nota a firma del Dott. Achille De Rosa nella quale si invitava ad inviare la richiesta al Direttore U.O.C. Affari Legali ASL Napoli 2 Avv. Florio oppure al Direttore del Dipartimento, Dott. A. Orlando, “persone informate dei fatti”.
Nonostante siano trascorsi oltre 4 mesi dalla richiesta di accesso ai risultati dettagliati delle analisi tendenti a scovare PCB nei pesci dell’Isola d’Ischia questi non sono ad oggi mai pervenuti a Generazione Attiva.
Una domanda sorge allora spontanea davanti ad un tale comportamento che si potrebbe generosamente definire “poco trasparente”. La domanda è la seguente: perché, se tutto è nella norma e i livelli di contaminazione da PCB nei pesci non sono significativi l’Asl Napoli 2 non rende pubblici e consultabili i risultati analitici e dettagliati di queste analisi inviandoli a Generazione Attiva? Cosa osta a ciò? Si potrebbe così almeno rassicurare definitivamente la popolazione su uno dei numerosi e preoccupanti aspetti che gravita intorno alla vicenda dell’inquinamento da PCB delle acque dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.

GENERAZIONE ATTIVA
ASS. NAZ. INDIPENDENTE IN DIFESA DEI CITTADINI-CONSUMATORI
www.generazioneattiva.it

I post precedenti sul caso PCB nel mare dell’Isola d’Ischia

6 Agosto 2008 – PCB NEL MARE DELL’ISOLA D’ISCHIA – NUOVA INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE ON. PIETRO DIODATO

PCB NEL MARE DELL’ISOLA D’ISCHIA – NUOVA INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE ON. PIETRO DIODATO agosto 6, 2008

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https://i0.wp.com/www.consiglio.regione.campania.it/crc/jsp/foto/DIODATO_Pietro.jpgPietro Diodato, Consigliere Regionale della Campania (Alleanza Nazionale)

Il periodo estivo non ferma la voglia di far luce sulla vicenda dell’inquinamento da PCB nel mare dell’Isola d’Ischia.

Appena qualche giorno fa veniva riportata su questo blog la volontà della Commissione Europea di mettersi in contatto con le Autorità Italiane per verificare il rispetto delle norme comunitarie su quanto accaduto davanti alle coste di Lacco Ameno e Casamicciola Terme, sull’Isola d’Ischia.

Molti inoltre ricorderanno come già lo scorso 12 Maggio il Consigliere Regionale Campano On. Pietro Diodato parlò di “Disastro ambientale senza precedenti” e si attivò sulla vicenda con un’interrogazione regionale.

Proprio in ragione del fatto che ad ogg dalla Regione Campania non sono arrivate le risposte e i chiarimenti richiesti l’On. Diodato ha quindi presentato nella giornata di ieri martedì 5 Agosto una nuova interrogazione (urgente e a risposta scritta) al Presidente della Giunta Regionale Antonio Bassolino e all’Assessore all’Ambiente della Regione Campania Dott. Walter Ganapini.

Qui di seguito il testo dell’interrogazione.

Prot. n. 164
Napoli,  5 agosto 2008

INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE CAMPANIA, ALL’ASSESSORE ALL’ AMBIENTE.

(altro…)

PCB nel mare dell’Isola d’Ischia – Tris rosa di interrogazioni ed interpellanze al Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo giugno 5, 2008

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Nell’ordine On. Silvana Mura, On. Alessandra Mussolini, Sen Luciana Sbarbati

Chi ha avuto modo di seguire l’argomento su questo blog sa che nella scorsa legislatura già l’On Acerbo (RC) in data 21 Gennaio e la Sen. Rame (IDV) in data 26 Febbraio avevano presentato ciascuno una interrogazione al Ministro dell’Ambiente di allora Pecoraro Scanio per avere risposte da quest’ultimo su quanto accaduto nel mare dell’Isola d’Ischia con l’inquinamento da PCB rilevato dall’ARPA Campania.

Con lo scioglimento anticipato delle Camere purtroppo queste interrogazioni sono cadute prima che avessero ricevuto risposta.

Con la nuova legislatura insediata c’era la necessità di ripresentarle, per far luce sulla vicenda e tenere alta l’attenzione e così è stato grazie alle Onorevoli deputate Mussolini (PDL) e Mura (IDV) che hanno entrambe ripresentato l’interrogazione dell’On Acerbo (RC) (non presente in questa legislatura ) al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.

E per finire è degna di nota l’interpellanza della Senatrice Sbarbati (PD) riportata anche qui sotto cliccando su “more…” (in attesa di chiare risposte dal Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo.)
(altro…)

Ischia: PCB nel mare – DIODATO (AN):”Disastro ambientale senza precedenti” Maggio 14, 2008

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Quanto denunciato dal Comitato Vivere a Lacco Ameno a proposito dell’inquinamento dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno causato dall’Enel ha dell’incredibile – ha affermato Pietro Diodato. Tonnellate e tonnellate di Policlorobifenili, Idrocarburi Policlici Aromatici ed Alchil benzene-lineare hanno prodotto un disastro ambientale senza precedenti , se si esclude il terremoto di Casamicciola, e pari soltanto a quello dell’Arenile ed al tratto di mare di Coroglio, i cui effetti difficilmente potranno essere cancellati in tempi brevi.
I PCB sono per tossicità, nei confronti dell’uomo e dell’ambiente, tra gli inquinanti più pericolosi in quanto producono all’uomo gravissimi danni alle vie respiratorie ed al sistema cardiovascolare – ha continuato Diodato – al punto che l Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) di Lione li ha classificati come agenti cancerogeni per l’uomo.
Lascia sconcertato il comportamento della Capitaneria di Porto Circolare Ischia, istituzionalmente preposta alla protezione ed alla tutela dell’ambiente marino, che anziché bloccare immediatamente il rilascio degli inquinanti in mare, ha consentito che l’Enel per oltre 180 giorni inondasse la riserva marina, le spiagge e le praterie di Posidonia di un incredibile quantità di olio fluido. La stagione balneare è oramai alle porte. E’ impensabile che anche quest’anno migliaia e migliaia d’ignari cittadini possano continuare – così come è avvenuto lo scorso anno – ad immergersi in un mare di pericolosi composti chimici ed agenti cancerogeni – ha concluso Pietro Diodato. Su questi temi ho richiesto la convocazione immediata della VII Commissione e coinvolto gli assessori all’Ambiente, al Turismo, alla Sanità, alle Attività Produttive con la speranza di avere immediate risposte, altrimenti non mi resterà altro da fare che trasmettere l’intero fascicolo alla Procura della Repubblica.

Comunicato Stampa Pietro Diodato

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PCB – Interrogazione della Senatrice Franca Rame (IDV) Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare aprile 20, 2008

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Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03413
presentata da
FRANCA RAME
martedì 26 febbraio 2008 nella seduta n.281

RAME – Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – Premesso che:

dal 14 giugno 2007 a Lacco Ameno e a Casamicciola Terme (sull’isola di Ischia) stanno attendendo che qualcuno provveda alla bonifica di una vasta area rimasta inquinata dalla fuoriuscita di olio fluido contenente PCB da uno dei quattro cavi sottomarini ad alta tensione della centrale Enel della Fundera in località Lacco Ameno. Il 14 giugno, infatti, a causa di un banale arpionamento di un’ancora di un’imbarcazione rimasta sconosciuta si è prodotto uno squarcio ad uno dei cavi Enel provocando la fuoriuscita in mare di circa 34 tonnellate della sostanza, provocando così un grave caso di inquinamento ambientale;

da un’indagine condotta da Mimmo Sferratore del Comitato Vivere a Lacco Ameno e inviata alla sezione di Ischia di Legambiente, emergono dati e informazioni di rilievo, ma anche sconcertanti, successivamente ripresi dall’associazione Generazione Attiva che ha provveduto il 14 dicembre 2007 ad informare la Commissione europea, chiedendone l’intervento. L’area inquinata si estende dal tratto antistante la spiaggia dell’eliporto e la costa tra Lacco Ameno e Casamicciola, attigua all’area marina protetta chiamata Regno di Nettuno;

per una strana ironia della sorte, solo pochi giorni fa, il 27 dicembre 2007 il Ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio ha firmato il decreto istitutivo dell’area protetta Regno di Nettuno, concludendo un lungo iter durato oltre 10 anni, che mira a dare vita ad un’operazione di tutela e valorizzazione di un pezzo straordinario del patrimonio marino della provincia di Napoli;

nonostante le intenzioni espresse, su quest’oasi ambientale resta però ancora come “una spada di Damocle”, la presenza inquietante e pericolosissima di PCB grazie alla perdita di olio da quel cavo Enel squarciato nel mese di giugno. E non si può dire che manchino i riscontri della gravità della situazione, se si deve credere – e non c’è motivo per dubitare – ai dati rilevati dall’Agenzia regionale protezione ambiente Campania. L’Arpac ha accertato infatti, da rilevamenti effettuati presso lo stabilimento balneare Bagno Vito a Lacco Ameno ad un mese di distanza, il 19 luglio, la presenza di inquinanti PCB totali pari a 0,112 mg/l equivalenti a 186 volte il valore minimo previsto dagli standard di qualità ambientale per le acque superficiali secondo il decreto ministeriale 367/2003 e indicati in 0,0006 mg/l; e livelli altrettanto alti di inquinamento da PCB sono stati rilevati da ulteriori prelievi condotti sulla spiaggia di Suor Angela nel comune di Casamicciola Terme proprio davanti alla quale è avvenuta la rottura del cavo Enel e la fuoriuscita di olio fluido con PCB. La ricerca Arpac ha riguardato solo la presenza di PCB, sostanza che però è mescolata anche ad altre, come i composti aromatici tossici e cancerogeni;

quasi tutti gli impianti di cavi sottomarini hanno caratteristiche tecniche che si definiscono “a tenuta” mediante olio. Se si verifica un abbassamento della pressione dell’olio, ciò è determinato da una perdita, da una rottura del cavo. E così dalla stazione primaria di Lacco Ameno deve essere costantemente pompato altro olio per mantenere costante la pressione dentro il cavo ed evitare ulteriori fuoriuscite di olio e salvare così il cavo ad alta tensione da un eventuale contatto con l’acqua, e bisogna individuare il punto esatto della perdita;

il grave episodio si ripete il 4 dicembre, con un’ulteriore dispersione di olio con PCB, circa 18 tonnellate di olio, per un totale complessivo di 52 tonnellate di olio contenente PCB;

il PCB è sostanza non biodegradabile e capace di spostarsi lentamente utilizzando le minime pendenze nel terreno, e ciò aumenta nel mare, dove trova l’aiuto delle correnti, andando così a depositarsi contaminando non solo i terreni, i fondali marini e gli organismi viventi delle zone prospicienti a quella interessata dalla perdita, ma anche altrove, trascinato dalla corrente;

l’Enel ha provveduto a spiegare in un comunicato di “aver proceduto alla riparazione della linea a 150.000 volt alimentante la Cabina Primaria di Lacco Ameno a seguito di un guasto che è stato provocato da azione di rottura e trascinamento del cavo a mare da parte di ignoti. La rottura ha determinato anche la dispersione di olio dielettrico speciale ad elevata compatibilità ambientale e completamente esente da contaminazione da PCB. In proposito si segnala che le dichiarazioni allarmistiche sulla vicenda provengono dalle stesse fonti che hanno contrastato fino allo scorso anno l’attivazione della cabina primaria di Lacco Ameno, contrasti anche discussi nelle sedi giudiziarie e da queste rigettate”;

il quadro della situazione si aggrava anche in considerazione di altre due informazioni: l’età dei cavi che risalgono al 1987, anno in cui l’Enel li ha commissionati, periodo in cui i limiti di tolleranza previsti erano più alti. Solo nel 1988 la legge vietò l’immissione sul mercato di PCB riducendone pesantemente i limiti per i soli impianti ancora in funzione. I cavi vennero però posati nel ’92 quando la legge era ben consolidata e quindi era impossibile ignorarla. I cavi giunti ad Ischia occuparono circa 69.000 metri quadri di demanio marittimo, senza che fossero accompagnati da alcuna autorizzazione né concessione alla posa o al mantenimento dei cavi stessi e nemmeno un decreto autorizzativo da parte della Regione Campania. Esiste invece una concessione ex post per la posa e il mantenimento dei cavi indicata dal numero 113/1994 del 14 giugno 1994 e valida per il solo periodo 31 ottobre 1992 – 31 dicembre 1993;

l’unica autorizzazione regionale rilasciata all’Enel con il DRGR 3657 del 14 aprile 1994 limita la costruzione e l’esercizio di una linea elettrica a 150.000 volt in cavo sotterraneo e non sottomarina, e una cabina primaria all’aperto. I cavi sono sott’acqua e non sottoterra e la struttura è non conforme al progetto che ricevette invece l’approvazione regionale. Inoltre, questi cavi non hanno mai assicurato l’alimentazione elettrica all’isola di Ischia che viene invece regolarmente alimentata da 5 cavi sottomarini a MT quindi non ad olio fluido e provenienti dalla stazione di Foce Vecchia;

sulla parte di isola di Ischia interessata, non risultano interventi o provvedimenti di alcun genere; non è stata vietata la balneazione, non è stato vietato pescare nei siti inquinati, non si è fatto un piano di bonifica della zona, nessun intervento di tutela dell’area marina protetta Regno di Nettuno, quella resa ufficiale solo qualche giorno fa dal ministro Pecoraro Scanio; non si è condotta nemmeno una verifica sulla legittimità del mantenimento in zona demaniale marittima dei cavi grazie ad un’autorizzazione ex post ormai scaduta da anni, e infine non è stata fatta nemmeno alcuna azione di ripristino dello stato dei luoghi come prevede invece la norma e il Codice di navigazione;

da un nota diffusa da Legambiente emerge che la centrale della Fundera, costruita negli anni ’90 in contrasto con ogni principio di localizzazione, è stata messa in funzione nel 2006 senza che l’Enel comunicasse nulla ai Comuni di Lacco Ameno e Casamicciola direttamente interessati, e questa centrale è stata peraltro collocata accanto ad una scuola e ad un ospedale in pieno centro abitato. Ebbene, in questo bunker sarebbero stoccati fusti contenenti materiali nocivi e tossici tra cui il PCB,

l’interrogante chiede di sapere:

se la Capitaneria di porto di Napoli ed ogni altro ente competente sul demanio abbiano avviato azioni di tutela dell’ambiente marino e costiero;

se non si intenda operare la bonifica dei siti, interdire gli usi del mare ed evitare di compiere attività che possano aggravare il carico di inquinamento già presente, oltre alla rimozione dei cavi, che si stanno utilizzando senza alcun titolo valido.

(4-03413)

Da Banchedati.camera.it

PCB NEL MARE DI ISCHIA – INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DELL’ON ACERBO gennaio 28, 2008

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Allegato B – Seduta n. 270 del 21/1/2008

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta scritta:

ACERBO. – Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. – Per sapere – premesso che:
a seguito della rottura di 1 dei 4 cavi Enel di una nuova linea sottomarina ad alta tensione non in possesso delle necessarie autorizzazioni presso lo stabilimento balneare «Bagno Vito», località Lacco Ameno, è stato riscontrato dall’Agenzia regionale di protezione ambientale della regione Campania (ARPAC) (prelievo del 19 luglio 2007 rapporto di prova n. 200704583-001) la presenza di inquinanti PCB totali rilevata è pari a 0,112 mg/L, 186 (centoottantasei) volte superiori al valore di 0,0006 mg/L previsto come standard di qualità ambientale per le acque superficiali dal decreto ministeriale 367/03, Tab 1-10;
all’interno del cavo c’era un canale riempito di olio in pressione, con una sezione di 18 millimetri. La rottura del cavo ha causato la dispersione in mare nell’area marina protetta «Regno di Nettuno» (A.M.P.) di almeno 52 tonnellate di olio fluido contenente policlorobifenili (di seguito PCB);
l’Arpac ha certificato con nota n. 1074 del 19 ottobre 2007 che essendo trascorso del tempo dall’incidente, i PCB hanno ridotto il loro carico inquinante in acqua a seguito delle mareggiate;
i PCB sono inquinanti inseriti anche nella tabella 1/B del decreto legislativo 156/06 al punto 11 con obbligo di segnalazione al Ministero dell’ambiente;
(altro…)

INQUINAMENTO DA PCB NEL MARE DI ISCHIA: GEN. ATTIVA CHIEDE ALL’ASL ANALISI SUI PESCI gennaio 11, 2008

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ESCLUSIVO: I DOCUMENTI DELL’ARPAC CHE CONFERMANO L’INQUINAMENTO DA PCB!!! 

https://i0.wp.com/lapetizione.ilcannocchiale.it/blogs/bloggerarchimg/LaPetizione/Inquinamento%20Marino.jpg

GENERAZIONE ATTIVA
Associazione Nazionale in Difesa dei Cittadini e dei Consumatori
Via Pozzi 13
80075 Panza d’Ischia, NA
ITALIA
Web: http://www.generazioneattiva.it
Tel: +39 393-2893561

ASL NA2
Unità Operativa Veterinaria Prodotti della Pesca
Responsabile De Rosa Achille
Ischia e Procida (ex Distretti 56-57)
Attività Multidisciplinare
Coordinatore: Dr M. Barbato
Via A. Sogliuzzo, 60 tel./fax: 081.981919
Veterinario Dirigente Area A: Dr M. Mariani
Area C: Dr Ciro Di Sarno
U.O. 1 Protezione collettiva Asl Na2 Distretto 57 dott. Coppola Via A. Sogliuzzo, 60Venerdì 11 Gennaio 2008

Oggetto: Richiesta di verifica dei livelli di PCB (policlorobifenili), IPA (idrocarburi policromatici) e alchil benzene lineari, presenti nei prodotti ittici provenienti dalle zone di mare intorno all’isola d’Ischia a seguito di inquinamento ambientale per la fuoriuscita di olio fluido con PCB da 1 dei 4 cavi Enel tratta sottomarina Cuma-Lacco Ameno.

(altro…)

INQUINAMENTO ENEL DA PCB NEL MARE DELL’ISOLA D’ISCHIA: GENERAZIONE ATTIVA CHIEDE L’INTERVENTO EUROPEO dicembre 12, 2007

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https://i0.wp.com/www.abandonedbutnotforgotten.com/Hunters%20Point/CautionPCB.jpg

Dopo le rilevazioni dell’Arpac che confermano un inquinamento 186 volte superiore alla norma

Ischia (NA) – 12 Dicembre 2007 — L’Associazione Nazionale Indipendente in difesa dei Cittadini e Consumatori Generazione Attiva ha inviato quest’oggi un’interrogazione alla Commissione Europea nella quale si espongono tutti i fatti accaduti con relazione all’inquinamento da policlorobifenili (PCB) in seguito alla rottura di cavi Enel a Lacco Ameno (NA) nel mare antistante le coste dell’Isola d’Ischia, e con la quale ha richiesto l’intervento di Bruxelles per porre fine al rischio ambientale tuttora esistente.

L’azione mutagena e cancerogena del policlorobifenile e’ fin troppo nota. I PCB sono tossici per il pesce e per la fauna acquatica in generale, persistono a lungo nell’ambiente e si accumulano nella catena dell’alimentazione (bio-accumulo). Hanno effetti tossici sull’uomo e su tutti gli esseri viventi afferma Andrea D’Ambra, Presidente di Generazione Attiva.

Il silenzio delle Autorità preposte al controllo e alla tutela del nostro territorio è assordante“. Le rilevazioni dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania (ARPAC) che confermano un inquinamento da Policlorobifenile 186 volte superiore alla norma avrebbero dovuto far scattare immediatamente l’intervento delle suddette autorità che invece latitano!! Tutto a danno della salute dell’ecosistema e della popolazione in quella che dovrebbe essere l’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” conclude D’Ambra.

GENERAZIONE ATTIVA

Associazione Nazionale Indipendente in difesa dei Consumatori

www.generazioneattiva.it

 https://i0.wp.com/www.aboliamoli.eu/29.10.Giul%20Ver12.JPG  https://i0.wp.com/www.aboliamoli.eu/fusti%20a%20bordo%20alfa%20napoli%2015.11-9.JPG   https://i0.wp.com/www.aboliamoli.eu/uscita%20fusti%2029.10.5.JPG