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Bruxelles: “Mai chiesto all’Italia di privatizzare Tirrenia” marzo 17, 2009

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Da diverso tempo si sente parlare sempre con maggior frequenza (e a questa corrisponde maggior preoccupazione delle popolazioni isolane coinvolte) della privatizzazione di Tirrenia (approvata dal Governo nel consiglio dei ministri di venerdì 13 Marzo scorso) e la voce che circola è che tale privatizzazione sia stata imposta all’Italia dall’Unione Europea.

Questa voce, è accreditata dal più importante rappresentante istituzionale e responsabile del ramo trasporti del nostro paese, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteoli che appena un mese fa, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare, con particolare riferimento alla sorte delle compagnie regionali marittime Siremar, Toremar, Caremar e Saremar e all’eventualità, richiesta a gran voce dalle popolazioni isolane interessate e da alcune delle stesse regioni di trasferire la gestione di queste compagnie rispettivamente alle Regioni Sicilia, Toscana, Campania e Sardegna aveva affermato [1] [2] [3] “non possiamo fare una trattativa”, perché Bruxelles “non lo consente”.

Ovviamente l'”informazione” che abbiamo in Italia si limita a fare da cassa di risonanza ai politici e porgli il microfono, senza alcuna verifica dell’informazione che si da al cittadino (figuriamoci poi le domande).

Fortunatamente c’è modo di aggirare questa vera e propria disnformazione e verificare di persona. Così si scopre che ci stanno raccontando tante frottole...

Il chiarimento ci arriva da Bruxelles, abbiamo chiesto delucidazioni a coloro i quali, secondo il Governo imporrebbero di privatizzare Tirrenia e le compagnie regionali.

AD: E’ vero che la Commissione ha chiesto all’Italia di privatizzare Tirrenia e le società regionali del gruppo? Come si può conciliare con il diritto alla continuinità territoriale degli abitanti dele isole?

La Commissione non ha mai chiesto allo Stato italiano di privatizzare la compagnia Tirrenia o le società regionali facenti parte del suo gruppo e che, d’altronde, essa non avrebbe mai avuto il diritto di farlo (cfr. articolo 295 del trattato CE). Bruxelles tiene a ricordare inoltre come il diritto comunitario riconosce pienamente la necessità, per gli Stati membri, di garantire la coesione territoriale, economica e sociale delle loro isole. Il regolamento n. 3577/92 del Consiglio, sul cabotaggio marittimo, infatti, permette agli Stati membri di stipulare dei contratti di servizio pubblico e/o imporre degli oneri di servizio pubblico al fine di assicurare i collegamenti con le proprie isole secondo i requisiti che essi ritengono più appropriati. Spetta in effetti agli Stati membri o ai loro enti regionali o locali, in base al principio di sussidiarietà, adottare ogni decisione in merito e assumerne i relativi oneri finanziari.

AD: Cosa impone allora il regolamento 3577/92 di cui la Commissione chiede il rispetto?

Il suddetto regolamento impone come unico vincolo che tali contratti vengano stipulati senza discriminazioni tra gli armatori comunitari, requisito d’altronde di fondamentale importanza ai fini della realizzazione di un mercato unico per il trasporto marittimo. Allo scopo di garantire il concreto rispetto di tale principio, gli Stati membri devono scegliere l’operatore del servizio pubblico attraverso una procedura di messa in concorrenza, trasparente e verificabile, tra tutti gli armatori comunitari interessati alla prestazione di servizio in questione.

AD: Si possono quindi conciliare obbligo di gara e continuità territoriale?

Bisogna osservare al riguardo che non solo non c’è contraddizione fra obbligo di gara e continuità territoriale, ma la gara è il solo mezzo per assicurare che i fondi pubblici per la continuità territoriale stessa siano spesi al meglio, ottenendo dall’armatore prescelto il massimo del servizio a parità di risorse erogate. In effetti, sono proprio gli utenti del servizio e i contribuenti che hanno un interesse diretto a che vere gare aperte vengano fatte.

AD: Alcune persone sostengono che ci siano state deroghe alla normativa sul cabotaggio, ad esempio nei confronti della Grecia.

Bisogna ancora precisare che non sono mai state concesse deroghe di sorta alle regole sul cabotaggio, che i periodi transitori cui Lei fa riferimento sono terminati dal 1999 e dal 2003 per la Grecia, che l’Italia in teoria ha beneficiato del periodo più breve (fino al 1999) ma di fatto è stata sotto regime transitorio fino a fine 2008 grazie al meccanismo delle “convenzioni esistenti”.

AD: Quindi ribadite che la Commissione non ha chiesto alcuna privatizzazione di Tirrenia ma che questa è stata una autonoma scelta del Governo Italiano?

I contatti attualmente in corso tra la Commissione e le autorità italiane riguardano unicamente il rispetto dell’obbligo di gara. Ed è esattamente in questo contesto che le autorità italiane hanno spontaneamente manifestato la propria intenzione di associare l’attuazione del regolamento sul cabotaggio marittimo alla privatizzazione della compagnia Tirrenia.

AD: Le Regioni potrebbero vedersi affidate la gestione delle compagnie regionali di trasporto marittimo o ciò è da voi (Bruxelles) vietato?

Sotto stringenti condizioni e in presenza di insufficienza del mercato, le autorità locali (e quindi le regioni) ben potrebbero rilevare le società regionali per far loro effettuare servizi di cabotaggio, purché nel loro ambito territoriale di competenza (all’interno di una stessa regione).

Bene! Come vediamo le bugie hanno le gambe corte….

Grazie alla Commissione Europea ora conosciamo la verità dei fatti anche sulla questione Tirrenia e ci è ancora più palese la sfrontatezza di chi in Italia ci governa come se fossimo un popolo di pecore.

Trasporti marittimi, caro prezzi: in seguito alla segnalazione di Generazione Attiva Garante Prezzi e Guardia di Finanza inviano rapporto all’Antitrust dicembre 9, 2008

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Antonio Lirosi – Garante dei Prezzi

L’Associazione presieduta da Andrea D’Ambra porta a segno l’ennesimo intervento a favore dei cittadini-consumatori

Napoli 9 Dicembre 2008 — I Trasporti marittimi sempre nell’occhio del ciclone. Dopo la notizia dell’avvio di un’istruttoria da parte dell’Antitrust per ipotesi di intesa restrittiva della concorrenza ad opera delle compagnie private operanti nei golfi di Napoli e Salerno ora è il Garante dei Prezzi Dott Antonio Lirosi ad intervenire sulla materia per quanto riguarda il caro prezzi. Il Dott Lirosi ci informa che  anche a seguito della segnalazione di Generazione Attiva questi ha ritenuto nei mesi scorsi di dover avviare, con il supporto operativo della Guardia di Finanza, un’indagine conoscitiva sull’andamento delle tariffe marittime applicate dalle compagnie di navigazione locale. L’indagine si è conclusa – continua Mister Prezzi –  nei giorni scorsi con la trasmissione all’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato ed al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di un rapporto dettagliato.

Il rapporto invita a rivedere l’attuale sistema di determinazione delle tariffe marittime per passeggeri ed auto: in particolare l’ “addizionale carburante”, applicata da numerose compagnie, andrebbe fortemente ridotta o addirittura abolita visto che le quotazioni dei carburantisono tornate al livello di due anni fa.

L’indagine ha sottolineato come, a fronte di tariffe formalmente invariate, gli aumenti degli ultimi due anni siano da imputare prevalentemente alle voci “adeguamento carburante” e “diritti portuali”.
Queste voci hanno prodotto incrementi sul prezzo finale fino a un massimo del 111% per il servizio passeggeri non residenti. Tali addizionali, inoltre, applicate in misura fissa ad ogni tipologia di biglietto nella sezione “addizionali e diritti”, creano disparità tra gli utenti perché incidono di più su coloro che viaggiano senza autovettura al seguito. Per il rapporto questo sistema di tariffazione,  è poco trasparente e potrebbe risultare ingannevole per gli utenti. Una soluzione potrebbe essere l’estensione anche al settore dei trasporti marittimi, della norma sulla trasparenza delle tariffe aeree, che obbliga le compagnie a proporre un prezzo finale “tutto incluso”.

“Ringraziamo il Garante dei Prezzi Dott Lirosi e la Guardia di Finanza per l’eccellente lavoro svolto in seguito alla nostra segnalazione” commenta Andrea D’Ambra.  “Ora l’Antitrust ha un bel lavoro davanti a sé che, siamo certi, porterà avanti con serietà a tutela dei cittadini-consumatori e della concorrenza” conclude il Presidente di Generazione Attiva.

GENERAZIONE   ATTIVA
Associazione Nazionale Indipendente in difesa dei Cittadini-Consumatori
www.generazioneattiva.it

ECCO COME VENGONO ACCOLTI I PASSEGGERI IN ARRIVO ALL’AEROPORTO INTERNAZIONALE DI NAPOLI CAPODICHINO settembre 25, 2008

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Napoli – 25 Set 08 – Qui di seguito la denuncia inviata alla Gesac, Enac, Ministero dei Trasporti, Procura di Napoli, Antitrust, Asl Napoli 1, Consorzio Taxi Napoli, Comune di Napoli – Assessorato alla mobilità, Regione Campania – Assessorato al Turismo e Commissione Europea ciascuno per le proprie competenze.

GESAC

Fax 081 7896557

ENAC

Fax 06 44596205

MINISTERO DEI TRASPORTI

Fax 06 59083280

PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI NAPOLI

Fax 081 – 2236286

AUTORITA’ GARANTE PER LA CONCORRENZA ED IL MERCATO

Fax 06 85821256

ASL NAPOLI 1

Fax 081-2544787

CONSORZIO TAXI NAPOLI

via e-mail

COMUNE DI NAPOLI – ASSESSORATO ALLA MOBILITA’

fax 0817954483

REGIONE CAMPANIA – ASSESSORATO AL TURISMO

Fax 081 796 2981

COMMISSIONE EUROPEA

Via e-mail

25 Settembre 2008

Con la presente il sottoscritto Andrea D’Ambra, Presidente dell’Associazione in difesa dei cittadini-Consumatori Generazione Attiva è a denunciare quanto accaduto nella giornata di mercoledì 10 Settembre u.s. presso l’Aeroporto Internazionale di Napoli in arrivo da Ginevra. (altro…)

Trasporti marittimi nel golfo di Napoli – Alilauro: I residenti? Non possono prenotare in anticipo giugno 22, 2008

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Domenica 22 Giugno, ore 11 circa del mattino, porto di Forio mi reco alla biglietteria Alilauro. Chiedo un biglietto “residente”, per la corsa delle 18.30 Forio-Beverello.

Il dipendente Alilauro dietro lo sportello mi mostra l’avviso affisso che non avevo visto che informa che la corsa delle 18.30 è già piena. Con stupore chiedo se anche per i residenti non ci sia più posto e il gentile addetto Alilauro mi risponde positivamente. Alla mia richiesta sulla presenza o meno di una quota di posti riservata ai residenti la risposta dell’altra parte è incomprensibile.

Domando a questo punto, se è possibile, per evitare che ciò mi riaccada di nuovo di trovare l’aliscafo già al completo, di prenotare i due posti residenti per la corsa delle 18.30 Forio-Beverello di Domenica prossima (29 Giugno). Ma purtroppo anche questa possibilità mi viene negata non potendo i residenti prenotare in anticipo, perché tale “diritto” sembra riservato soltanto ai passeggeri non residenti che comprano il biglietto “ordinario” il cui prezzo (15 Euro ca.) è il triplo di quello “ridotto” (5 Euro).

Secondo lo sportellista quella corsa potrei prenotarla “Solo il giorno della partenza”. Ma, faccio notare, che in questo modo può accadere di nuovo, come oggi, che già alle 11 del mattino questa sia completa e il residente non possa usufruirne. Alla società conviene così? Una corsa solo per i non residenti quindi?

Dopo aver consultato gli orari delle corse chiedo quindi un biglietto per quella precedente, delle 16.30 da Forio per il Beverello ma al momento di pagare invece dei 5 Euro normalmente previsti me ne vengono chiesti 6. “E’ aumentato ancora il biglietto?” chiedo “No, in prenotazione costa di più

Come dovrei fare per pagare il prezzo “ridotto” senza maggiorazioni? “Farlo prima della partenza” mi si dice.

Ok, ho capito, il residente non ha proprio alcuna chance di imbarcarsi, tutto sembra fatto in modo da evitare che un isolano possa munirsi di biglietto “ridotto” (10mila delle vecchie lire) in estate, soprattutto nei giorni in cui l’affluenza turistica è notevole, come durante il fine settimana.


TRAGHETTI A CALATA PORTA DI MASSA – GENERAZIONE ATTIVA: “APPROFONDIRE LE MOTIVAZIONI DEI COMANDANTI SULLA SICUREZZA” gennaio 16, 2008

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Napoli – 16 Gen 08 — “Generazione Attiva apprende dai mezzi d’informazione che dal prossimo 4 Febbraio i traghetti per le isole minori saranno trasferiti dal Molo Beverello a Calata Porta di Massa. Come al solito si prendono decisioni senza concertarsi con la popolazione che invece ne paga sempre e comunque le conseguenze. Ma, cosa ancor più grave, si ignorano gli appelli dei Comandanti sulla sicurezza”. Da questi risulterebbe infatti che la zona di ormeggio indicata nel piano si troverebbe in una posizione “molto esposta a venti di scirocco, mezzogiorno e grecale” e sarebbe “pericolosa per la sicurezza delle navi nelle fasi di ormeggio e disormeggio“.
Altro punto dolente gli spazi di manovra che, “per la presenza contemporanea di navi ormeggiate affiancate agli ormeggi delle grandi navi da crociera sono ritenuti esigui e non sicuri a garantire la riuscita della manovra evolutiva in sicurezza, atta a posizionare il traghetto agli ormeggi con attracco di punta“.
I comandanti denunciano inoltre che «la profondità e la larghezza della zona non consente, nella fase della manovra di ormeggio, un idoneo e marinaresco posizionamento delle ancore in modo da poter adeguatamente fronteggiare i venti che vi agiscono» causando perdita di governabilità.
Le questioni sollevate dai comandanti sono preoccupanti e le autorità sono in dovere di rispondere in modo serio e veloce.” così Andrea D’Ambra, Presidente di Generazione Attiva che conclude “Speriamo che questo trasferimento non finisca per discriminare, così come sembra stia facendo, i residenti pendolari che fanno uso del trasporto marittimo tutto l’anno, anche quando le condizioni meteo-marine non sono ottimali, e che non per questo possono vedersi negato il loro diritto alla mobilità”.
Generazione Attiva
Ass. Naz. Indipendente in difesa dei Cittadini e dei Consumatori
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Trasporti marittimi – Barrot (Vice Pres. Comm. Europea): “Estendere il livello di protezione degli utilizzatori aerei al trasporto marittimo” ottobre 30, 2007

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La Commissione Europea pronta a presentare una legge che tuteli i diritti dei passeggeri marittimi

 

Ischia (NA) – 29 Ottobre 2007 — Il Vice Presidente della Commissione Europea nonché Commissario europeo ai Trasporti Jacques Barrot fa sapere che la Commissione Europea ha intenzione di estendere il livello di protezione degli utilizzatori aerei al trasporto marittimo. Barrot lo scrive ad Andrea D’Ambra, Presidente dell’Associazione di Consumatori Generazione Attiva, che lo aveva interrogato per sapere se la Commissione avesse intenzione di far qualcosa circa la normativa che regola i ritardi delle compagnie di navigazione, i cui utilizzatori restano scoperti dalle tutele che invece coprono quelli di treni ed aerei. Nell’interrogazione D’Ambra, a nome di Generazione Attiva chiedeva anche che il ritardo superiore a 30 minuti fosse regolamentato perché “i cittadini non possono essere trattati alla stregua di merci ma meritano rispetto”.

L’interrogazione era partita dopo la constatazione che molti pendolari quotidinamente si vedono costretti a dover utilizzare i trasporti marittimi nel golfo di Napoli, secondo al mondo per traffico pendolare, e dover inoltre sorbire ritardi cronici da parte delle diverse compagnie operanti nel golfo.

L’intenzione della Commissione europea a presentare una legge che tuteli i diritti dei passeggeri merittimi (sembra strano ma finora non ne esiste una!) viene accolta con soddisfazione da Andrea D’Ambra che ringrazia il Vice Presidente per l’impegno preso e vigilerà affinché ciò avvenga rapidamente in modo che le migliaia di cittadini che ogni anno fanno uso di trasporti marittimi possano vedersi anch’essi tutelati e cessino gli abusi da parte delle compagnie di navigazione.

Generazione Attiva

Associazione Nazionale Indipendente in difesa dei Consumatori

www.generazioneattiva.it

IL TESTO DELLA LETTERA DEL COMMISSARIO BARROT A GENERAZIONE ATTIVA

 

 

Bruxelles, settembre 2007

Egregio Signor D’Ambra,

La ringrazio per la sua lettere dell’8 Giugno 2007, nella quale m’informa dei ritardi sofferti dei passeggeri degli armatori che svolgono un servizio di trasporto marittimo in Italia.

Mi dispiace dovere informarla che non esiste attualmente una regolamentazione né una raccomandazione comunitaria applicabile alla tutela dei diritti dei passeggeri marittimi in casi d’annullamento o di lunghi ritardi, neppure per quanto riguarda gli standard di qualità. Tali questioni restano dunque di competenza degli Stati membri.

Detto questo, la Commissione verifica attentamente se lo sviluppo di una sana concorrenza fra le compagnie marittime e fra i tipi di trasporti eserciti un’influenza sui prezzi e sulla qualità dei servizi forniti al passeggero. Nella sua comunicazione del 16 Febbraio 2005 intitolata “rafforzare i diritti dei passeggeri nell’Unione Europea”, la Commissione ha annunciato la sua intenzione di riflettere sull’opportunità di estendere il livello di protezione degli utilizzatori aerei agli altri mezzi di trasporto, ed in particolare al trasporto marittimo, in particolare per ciò che riguarda la protezione dei passeggeri con mobilità ridotta.

Nell’ambito di questa comunicazione, nel corso del 2006 si è svolta un’ampia consultazione pubblica. Tale consultazione si è conclusa il 22 Gennaio 2007 con una conferenza pubblica e che ha visto la partecipazione di tutte le parti interessate. La invito a leggere i documenti dei servizi della Commissione sull’argomento, e seguire l’evoluzione di questo processo nel nostro sito web Europa, all’indirizzo seguente:

http://ec.europa.eu/transport/maritime/consultation/2006_03_30_passenger_rights/index_en.htm

Tengo a segnalarLe che la sua lettera ci è molto utile come fonte d’informazione nel quadro del processo di riflessione che la Commissione persegue attualmente, con riguardo alla possibilità di approfondire la tutela dei diritti dei passeggeri marittimi su scala comunitaria. Nel quadro di questo processo di riflessione ed a seguito di un’analisi d’impatto attualmente in corso, la Commissione valuterà la possibilità di presentare una proposta legislativa per gli aspetti relativi alla protezione dei diritti dei passeggeri marittimi.

Sin d’ora, la Commissione ha previsto che i diritti di base previsti dalla Convenzione di Atene siano inclusi nel diritto comunitario affinché siano meglio rispettati. Pertanto, la Commissione ha adottato una proposta di regolamento nel 2005 che è in corso di negoziazione in ambito legislativo. Incito gli Stati membri ad adottare prima possibile tale proposizione.

Voglia gradire i miei più distinti saluti

Jacques Barrot

Vice President de la Commission Europeenne