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BLACKOUT INTERNET AD ISCHIA marzo 28, 2009

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Un vero e proprio blackout della rete internet ha colpito questa mattina la zona sud-occidentale dell’Isola d’Ischia in particolare la Frazione Panza e la contrada Cuotto del Comune di Forio.
Migliaia le persone rimaste senza accesso alla rete web e notevoli i disagi causati dall’interruzione che, oltre ai privati ha coinvolto anche Alberghi e gli Uffici aperti al pubblico come le Poste che non hanno potuto fornire alcun servizio alla clientela che necessitasse dei terminali (oggi la stragrande maggioranza di questi).
Dopo un’intera mattinata di blackout e centinaia di segnalazioni ricevute dal 187 sembra che, verso le 15, almeno in alcune zone, la linea internet sia stata ripristinata. Ignote finora le cause dell’interruzione.

Generazione Attiva: “Levi ritiri il DDL” ottobre 19, 2007

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Dal Blog di Beppe Grillo:

La legge Levi-Prodi e la fine della Rete

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Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it