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IN MEMORIA DI GIUSEPPE GATI’ febbraio 1, 2009

Posted by Babel in Uomini.
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Dal Blog di Salvatore Borsellino

MI ha telefonato un minuto fa Sonia Alfano, con la voce rotta, mi ha detto che è morto Giuseppe Gatì, un ragazzo libero, un ragazzo coraggioso, un ragazzo che qualche settimana fa aveva contestato Vittorio Sgarbi presso la biblioteca comunale di Agrigento.

Quello che successe allora ve lo faccio raccontare da lui stesso.

Con alcuni amici l’altro giorno mi sono recato presso la biblioteca comunale di Agrigento per contestare con volantini e videocamera Vittorio Sgarbi. Ci siamo soffermati su due punti in particolare: la condanna in via definitiva per truffa aggravata ai danni dello stato, e quella in primo e secondo grado, poi andata prescritta, per diffamazione del giudice Caselli. Dopo quasi due ore di ritardo ecco che arriva, in sala la gente rumoreggia e fischia. Subito dopo aver preso la parola, naturalmente con qualche volgarità annessa, inizia la nostra contestazione. Nel video non si vedono o sentono certe cose. Sono stato subito preso e spintonato da un vigile, mentre qualcuno tra la folla mi rifilava calci e insulti. Sgarbi, prima chiedeva che venisse sottratta la videcamera alla mia amica, e dopo cercava lui stesso di impossessarsene.

Ma è importante sapere cosa succede dopo. I miei amici vanno via perchè impauriti, mentre io vengo trattenuto dai vigili. Si avvicina un uomo in borghese, che dice di appartenere alle forze dell’ordine e cerca di perquisirmi perchè vuole la videocamera (che ha portato via la mia amica). Io dico che non puo’ farlo e lui mi minaccia e mi mette le mani addosso. Arriva un altro personaggio, e minaccia di farmela pagare, ma i vigili lotengono lontano. Dopo vengo preso e portato in una sala appartata della biblioteca, dove la polizia prende i miei documenti e il telefonino. Chiedo di vedere un avvocato (ce n’era addirittura uno in sala che voleva difendermi), per conoscere i miei diritti, ma mi rispondono di no. Mi identificano piu volte e mi perquisiscono. Poi mi intimano di chiamare i miei amici, per farsi consegnare la videocamera, ma io mi rifiuto. Arriva di nuovo il presunto appartenente alle forze dell’ordine in borghese e mi dice sottovoce che lui dirà di esser stato aggredito e minacciato da me. Non mi fanno parlare, non mi posso difendere. Dopo oltre un’ora e mezza mi dicono che non ci sono elementi per essere trattenuto ulteriormente, mi fanno fermare il verbale di perquisizione e mi congedano con una frase che non posso dimenticare: “Devi capire che ti sei messo contro Sgarbi, che è stato onorevole e ministro…”

Quando mi ha telefonato Sonia stavo lavorando al computer. come 17 anni fa, quando mi chiamò mia moglie e mi disse che stavano dicendo alla televisione che c’era stato un attentato a Palermo, in Via D’Amelio. Ho provato una sensazione troppo simile a quella di allora.

Si, lo so, è una cosa diversa, allora era stato una attentato, un attentato che aveva provocato una strage. Questa volta dicono che è stato un filo scoperto, un filo sul quale sembra che Giuseppe abbia camminato mentre lavorava vicino a un silos pieno di latte. L’autopsia dirà se le cose sono andate come si leggen in questo momento nelle prime notizie di agenzia.

Ma io sento un nodo alla gola che non si scioglie. E’ morto un ragazzo coraggioso, un ragazzo libero, un ragazzo che aveva il coraggio delle sue idee e le gridava in faccia senza timore anche ad un pregiudicato travestito da sindaco e protetto dalla forza pubblica e dai suoi amici, che hanno preso quel ragazzo a calci e pugni,

Questa è la legalità ad Agrigento, essere forti con i deboli e deboli con i forti. ma questo ragazzo non era debole, era più forte di tutti noi, era una ragazzo che aveva il coraggio di fare quello che tutti noi doveremmo fare. Non assistere in silenzio a quello che sta accadendo in Italia, allo scempio della nostra Costituzione, all’assassinio senza spargimeto di sangue di magistrati, alla distruzione della nostra democrezia, ma gridare dovunque la nostra protesta, la nostra rabbia, la nostra voglia di Giustizia.

Adesso Giuseppe, grideremo anche per te, te lo promettiamo, e la nostra rabbia diventerà più forte, più forte di tutto, non riusciranno più a fermarci.

Ps. Domani Mercoledì 4 Febbraio si terranno i funerali di Giuseppe Gatì, alle ore 15.00 nella Chiesa Madre di Campobello di Licata.

Commenti»

1. adelaide - febbraio 1, 2009

DESTINO ATROCE E ASSURDO!
VIVA GIUSEPPE GATI’!
E CORAGGIO ALLA FAMIGLIA…..

2. Vincenzo Noja - febbraio 1, 2009

VIVA GIUSEPPE GATÌ! QUANTI GOVANI CI SONO COME LUI IN ITALIA?
Vincenzo

3. Giovanni - febbraio 2, 2009

Esprimo le mie più sentite condoglianze.Ho un figlio della sua età iscritto alla facoltà di scienze politiche a Cosenza ma di politica non ne vuole sapere , mi ha detto: cosa hai portato a casa in tanti anni che fai politica ? Solo calci,pugni,attacchi della Polizia,denaro speso,freddo acciacchi,manifestazioni di proteste ecc.
Caro Papà non è l’Italia che cambiare ma gli Italiani ! Forse ha ragione lui . Ma se tutti i giovani fossero come Giuseppe al di là del colore politico,probabilmente questo mondo schifoso cambierebbe.
Giuseppe è in paradiso e sicuramente Dio è con lui. Siamo vicini ai genitori con tutto il cuore e che la scompasa di Giuseppe possa risvegliare tanti giovani puliti perchè è in loro l’ultima speranza di una vita migliore.
Giovanni e tutti i giovani di Forza Nuova Cosenza

4. Rosi - febbraio 2, 2009

Dicono che camminava sopra un filo dell’elettricita’…non crediamo piu’ alle favole signori…non ci crediamo piu’…lo hanno ammazzato e hanno fatto in modo di farlo sembrare un incidente perche’ di lui non si ricordi nessuno perche’ passi come una morte sul lavoro…. o una fatalita’… non riescono a tenere testa con chi dice la verita’ sono cosi’ meschini che pensano che una volta ammazzata una persona scompare… no cari signori quella persona vive nelle sue idee perche’ quelle idee sono di tanti e tante persone…. quindi Giuseppe Gati’, Borsellino, Falcone, Pio la Torre, Peppino Impastato e tanti altri non moriranno mai…..

5. Gianmarco Saurino - febbraio 2, 2009

Ho postato anche io qualcosa sul mio blog, disiscriviti.wordpress.com
Fa male a tutti, davvero.
Anche senza conoscerlo, ho sentito subito un forte dolore, e non solamente perchè è morto un ragazzo giovane e di sani principi, ma perchè se ne è andato silenziosamente una sorta di amico che resisteva anche per noi.

Gianmarco

6. Paola Moretti - febbraio 3, 2009

:-( Un’altra voce indispensabile che non c’è più…mai com in questi casi vien da chiedersi perchè sono i giusti ad andarsene con tutta la feccia che lo meriterebbe…

7. Marco - febbraio 3, 2009

Grazie Giuseppe , di tutto. Del tuo esempio , del tuo coraggio , della tua determinazione , della tua immensa voglia di difendere la nostra terra , la nostra Isola , la piu’ bella del mondo.

Grazie ancora , Tutti dobbiamo difendere la nostra Terra.
Ciao Giuseppe.

8. anna - febbraio 3, 2009

Io saluto questo ragazzo coraggioso con le sue parole. Io difendo la mia terra. E tu?

9. ANTONIO - febbraio 4, 2009

era un ragazzo k sapeva ciò k voleva, puntava verso il suo obbiettivo, lottava con tutte la sua forza e capacità..aveva un coraggio da leone e con tutti suoi preggi ci ha lasciato,adesso occa a noi continuare ciò k voleva giuseppe. UNA SICILIA LIBERA E PULTA!! LA DOBBIAMO DIFENDEE NOI LA NOSTRA TERRA… CIA0 GIUSè SARAI SEMPRE NEI NOSTRI RICORDI

10. cristiana - febbraio 7, 2009

Grazie, Giuseppe, per la tua generosità. Spero, un giorno, di rincontrare quel tuo volto limpido che rispecchiava la bellezza dellla tua anima. Spero che si fara’ luce sulla tua morte e se ci saranno delle indagini che svergogneranno malavitosi, allora sara’ realizzata la parola di Dio: “Se il chicco di grano muore, produce molto frutto.”

11. marcello bologna - febbraio 9, 2009

Mi piange il cuore… quel video mi aveva riempito di speranza per il nostro sud e la nostra italia… Se ci fossero migliaia di giovani come lui qualcosa cambierebbe. Condoglianze alla famiglia e a tutta la Sicilia.

12. Enzo - febbraio 17, 2009

Spero che si faccia chiarezza sulla sua morte e che le verita’ nascoste vengano fuori.
Condoglianze alla Famiglia.

13. diego - marzo 30, 2009

Ti ho ammirato davvero…Vorrei continuare la tua battaglia anche qui a Nord ma mi mancano le palle…Non possono sempre morire i migliori!!!..Sei stato un GIGANTE Giuseppe!!!!!!!!!!!!!

14. Il Maggio per Giuseppe Gati. E noi? : Giornalismo partecipativo - Maggio 2, 2009

[…] Giuseppe Gatì è uno dei tanti morti sul lavoro, morti banali. Non è stata banale la vita di questo ragazzo di 24 anni, morto tre mesi fà… era un blogger anche lui, aveva un sito LA MIA TERRA LA DIFENDO IO uno che aveva gridato che bisognava ribellarsi. […]

15. ema - giugno 18, 2009

salve volevo dire che siamo addolorati per la morte di questo angelo un esmpio per tutti… ora ci si domanda se esistono indagini sula sua strana morte… non si e’ piu’ saputo nulla sulla sua misteriosa morte…..

16. Luigi - luglio 3, 2009

Non ho parole per esprimere il mio dolore come padre! anche io ho figli coetanei come Giuseppe e Dio sa solo come mi sento così impotente ! Non esiste Giustizia e Libertà ! Giuseppe è morto ( ho l’hanno voluto morto ! ) ma continuerà a vivere per sempre nei nostri cuori. Ciao Giuseppe ti vogliamo tutti bene.

Luigi, Marianeve, Francesco ed Emiliano

17. loretta - settembre 1, 2009

ma delle indagini si sa ancora nulla di concreto? quel filo come è stato possibile che fosse scoperto? ci sono risposte?

18. ennagagliano - dicembre 8, 2009

La storia di Giuseppe m’ha colpito intensamente. Avevo visto il video della contestazione contro Sgarbi ed altre orazioni di Gatì e sono stata subito ispirata. Quando ho saputo che era già defunto, il mio cuore è calato nello stomaco. Oggigiorno ce ne sono pochi che possano ispirare, ed è un vero peccato che sia dovuto andare così presto, ma non è in vano vedendo che lui è rimasto nella mente di molte. Mi domando se lui si mai aspettasse che la gente avrebbe gridato ‘Viva Gatì.’
Se qualcuno vuole andare avanti diffondendo i pensieri del Gatì, mettiti in contatto con me. Ignorate il mio blog che parla solamente delle mie stupidaggini. Sono italo/siculo-americana e credo che un ponte tra i paesi si debba creare, e non per turismo, per usare e condividere risorsi ed idee. Contattatemi..


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