Limiti alla libera circolazione delle persone e visto per i Rumeni – Bruxelles: “Cittadini UE come gli altri, non ammissibile alcun trattamento sfavorevole” giugno 20, 2008
Posted by Babel in 2004/38, allontanamento, bruxelles, cittadini comunitari, cittadini ue, criminali, diritto comunitario, diritto di soggiorno, europa, fini, frattini, Governo Berlusconi, informazione, italia, libera circolazione, libertà di circolazione, maroni, rumeni, stato di diritto, Trattato, Vladimir Spidla.Tags: europa
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Dopo qualche settimana dalle ultime elezioni legislative, verso fine Aprile, sull’onda della “emergenza sicurezza” qualche noto esponente politico italiano ha cominciato a prospettare una revisione delle norme europee che regolano la libera circolazione dei Cittadini Comunitari (diversamente da quanto stabilito dal Diritto Comunitario e quanto sancito dallo stesso Trattato)
Lo aveva fatto [1] e [2] Roberto Maroni, attuale Ministro degli Interni in nome della “sicurezza” seguito subito dopo [3] da Gianfranco Fini, attuale Presidente della Camera dei Deputati che si era spinto a non escludere la reintroduzione del visto di ingresso per i Rumeni. Favorevole anche qualcuno come l’attuale Ministro degli Esteri Franco Frattini, che fino a poco tempo fa era un autorevole esponente della Commissione Europea in qualità di Commissario alla Giustizia e Vice Presidente della stessa che aveva definito “ragionevole” [4] l’idea di rinegoziare la direttiva 2004/38 per limitare la libera circolazione dei cittadini all’interno dell’Unione Europea. “Serve una nuova direttiva come dice Maroni perchè quella del 2004 è invecchiata” chiosava Frattini [4].
Questo in Italia è quello che ritiene il Governo Berlusconi. Ma vediamo in Europa, cosa ne pensano…
Vladimír Špidla, Commissario UE, a nome della Commissione europea, il 20 maggio scorso, davanti al Parlamento europeo, ha espresso chiaramente la posizione di Bruxelles in proposito:
« Per quanto riguarda la libera circolazione dei cittadini nell’Unione europea, la direttiva 2004/38 si basa su principi consolidati di diritto comunitario. Molte delle sue disposizioni sono già in vigore da decine di anni. La direttiva incorpora anche la giurisprudenza della Corte di giustizia in materia.
In seguito all’adesione della Romania all’Unione europea, i rumeni godono della stessa libertà di circolazione di cui beneficiano gli altri cittadini dell’Unione. I rumeni non sono più immigrati provenienti da un paese terzo: sono cittadini dell’Unione. Non possono in alcun caso ricevere un trattamento meno favorevole degli altri cittadini dell’Unione. E la Commissione si assicurerà che i loro diritti siano rispettati.
La direttiva autorizza gli Stati membri a rifiutare il diritto di soggiorno sul loro territorio ai cittadini dell’Unione che non esercitano un’attività lavorativa o che non dispongono di risorse sufficienti per non diventare un onere a carico del loro sistema di assistenza sociale. La valutazione delle risorse non può essere automatica, ma deve tenere conto del comportamento del singolo individuo.
Le norme sulla libera circolazione non sono fatte a vantaggio dei criminali. La direttiva permette di allontanare persone il cui comportamento rappresenta una minaccia reale, attuale e sufficientemente grave da pregiudicare un interesse fondamentale della società. La lotta alla criminalità dev’essere condotta nel pieno rispetto dello Stato di diritto. I provvedimenti di allontanamento possono essere presi soltanto volta per volta e rispettando le garanzie procedurali e le condizioni di base. In caso di allontanamento immediato, l’urgenza dev’essere debitamente comprovata. L’allontanamento dei cittadini dell’Unione è una misura estrema: comporta infatti una restrizione di una libertà fondamentale sancita dal trattato ».
Bene, ora se in Italia avessimo un’informazione libera dovremmo ritrovare la posizione della Commissione, espressa dal Commissario Spidla, quantomeno con lo stesso rilievo dato alle esternazioni di Maroni, Fini e Frattini. Ma sono pronto a scommettere che ciò non accadrà (all’interno dei nostri confini ovviamente…)
W L’EUROPA!
Iscrizione all’anagrafe di cittadini comunitari: basta la dichiarazione di disporre di risorse sufficienti marzo 3, 2008
Posted by Babel in 2004/38, anagrafe, autocertificazione, burocrazia, comune, comune di forio, comunitari, decreto legislativo 30 del 2007, direttiva 38/2004, dpr 445/2000, forio, francese, francia, franco regine, frattini, funzione pubblica, italia, maria bisogno, residenza, risorse sufficienti, roberta angelilli, studentessa.Tags: europa
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[…]Con particolare riferimento alla denuncia dell’onorevole parlamentare, i cittadini dell’Unione non dovranno essere tenuti a produrre il loro certificato di nascita quale prova di identità, giacché ai fini della loro registrazione sarà sufficiente che presentino la propria carta d’identità o il proprio passaporto. Quanto alla disponibilità di risorse sufficienti che sarà necessario dimostrare, studenti come la persona cui si riferisce la denuncia possono dichiarare che dispongono di risorse sufficienti, senza che gli Stati membri abbiano la facoltà di esigere che tale dichiarazione citi un ammontare specifico di risorse.
Così il Commissario Europeo Franco Frattini risponde oggi ad un’interrogazione dell’On Angelilli dello scorso 17 Dicembre nella quale si faceva anche cenno alle peripezie vissute da una studentessa francese che dallo scorso mese di Ottobre non ha ancora ottenuto l’iscrizione all’anagrafe del Comune di Forio nonostante sia in possesso di tutta la documentazione prevista dalla normativa Italiana ed Europea (direttiva 38 del 2004).
Nessun indugio potrà più esserci ora da parte del Comune di Forio in particolare nella persona del Sindaco e della Segretaria Generale, prime cariche istituzionali del Comune. Diversamente la studentessa francese potrà adire tutte le sedi opportune e rivalersi per il danno subito anche nei confronti del Comune.
CITTADINI COMUNITARI – COMMISSIONE EUROPEA: “RICHIEDERE UN AMMONTARE MINIMO DI REDDITO IN CONTRASTO CON IL DIRITTO COMUNITARIO” dicembre 18, 2007
Posted by Babel in anagrafe, bruxelles, burocrazia, cittadella, cittadini comunitari, comunitari, decreto legislativo 30/2007, dg giustizia libertà e sicurezza, direttiva 2004/38 ce, forio, francese, francia, frattini, ignoranza, iscrizione anagrafica, italia, razzismo, residenza, risorse economiche, ue.Tags: viva l'Europa
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La Direzione Generale Giustizia Libertà e Sicurezza presieduta dal Commissario Frattini conferma lo spirito della Direttiva 2004/38
Bruxelles – 18 Dicembre 2007 — “Per l’iscrizione nel registro dell’Anagrafe del Comune da parte di cittadini comunitari basta la dichiarazione di avere risorse economiche sufficienti per loro stessi e per le loro famiglie per non diventare un onere a carico dell’assistenza sociale dello stato membro ospitante. Gli stati membri non possono esigere che venga indicato un ammontare minimo per la disponibilità di risorse economiche. Il certificato di iscrizione, inoltre, con indicazione del nome della persona, dell’indirizzo e della data di iscrizione deve essere rilasciato senza ritardo. Ai cittadini comunitari che studiano in Italia, non può essere richiesto un certificato di nascita o un estratto conto bancario. Tali condizioni, che non sono previste nella direttiva 2004/38 sono in contrasto con il diritto comunitario.”
Così la Commissione Europea risponde al caso della cittadina francese che qualche settimana fa aveva denunciato quanto vissuto al Comune di Forio (NA) dove gli era stata negata (e ad oggi gli si continua a negare) la possibilità di iscriversi al registro dei residenti in quanto gli si richiedevano documenti non previsti come l’atto di nascita o ancora l’estratto del conto corrente, rifiutando peraltro la possibilità di auto-certificarsi, nonostante quanto stabilito dalla direttiva comunitaria 38 del 2004 che in Italia è recepita dal decreto legislativo 30 del 2007.
“Bruxelles non poteva essere più chiara di così’, speriamo che ciò basti al Comune di Forio per procedere immediatamente, senza ulteriori ritardi, all’iscrizione della studentessa francese all’Anagrafe, quantomeno con le scuse ufficiali da parte di chi ha interpretato in modo così arbitrario la legge” questo il commento di Andrea D’Ambra, Presidente dell’Associazione in difesa dei cittadini e consumatori Generazione Attiva.
Generazione Attiva
Associazione Nazionale Indipendente in difesa dei Cittadini e dei Consumatori